L’opacizzazione del cristallino altro non è che la cataratta. Un disturbo della vista che colpisce circa 500.000 persone all’anno in Italia.
Storicamente questo problema si considera legato all’invecchiamento, ma abbiamo visto come questo non sia più effettivamente così. Stiamo assistendo, negli ultimi vent’anni soprattutto, ad una diminuzione dell’età media in cui i sintomi della cataratta si presentano e questo può essere legato a diversi motivi. Sicuramente può essere dovuto al fatto che, rispetto a 30-40 anni fa, viviamo in un’epoca che definirei più “tossica”. Smartphone, computer, tablet, televisori. Sono tutti strumenti che utilizziamo frequentemente e per tante ore al giorno, andando così ad incidere sul cristallino, che è un tessuto molto sensibile a tutti i dismetabolismi cui andiamo incontro.
Femtolaser Cataratta
Stiamo parlando del famoso laser a femtosecondi, utilizzato con successo nell’operazione di cataratta. La parola femtosecondi riguarda la velocità dell’impulso di questo laser che è decisamente breve. Esagerando possiamo dire che femtosecondo potrebbe quasi fare un giro della terra senza che ci accorgessimo che ha già finito. Il femtolaser riesce a dissecare i tessuti trasparenti senza creare danni collaterali e senza nessuna infiammazione.
Per cui riesce a farci compiere l’intervento di cataratta senza dover utilizzare il bisturi e senza la pinza con cui si effettuano solitamente i vari passaggi della chirurgia.
La chirurgia consiste nell’aprire la capsula, l’involucro del cristallino, sciogliere ed aspirare il cristallino opaco iniettando poi quello nuovo. Il femtolaser elimina il bisturi che effettua l’incisione, elimina la pinza che sta in mano al chirurgo e che serve per l’apertura della capsula ed elimina quasi sempre gli ultrasuoni che generano infiammazione all’interno degli occhi per sciogliere il cristallino. Quindi possiamo programma l’intervento praticamente completo al computer in pochi secondi, tranne l’ultima parte dell’inserimento del cristallino, dove ci sarà la mano del chirurgo che completerà il processo.
Opacizzazione del cristallino cataratta: diagnosi
La diagnosi di cataratta, viene fatta con strumenti all’avanguardia in modo da poter scannerizzare l’occhio, vedere tutte le sue strutture e poter poi effettuare la programmazione dell’intervento e trasferire i dati in sala operatoria. Quando siamo poi in sala operatoria il laser riconoscerà l’occhio del paziente, perché avrà già visto tutti i suoi parametri. Se mettessimo ad esempio sotto il laser un altro paziente, quindi un occhio diverso da quello impostato al computer, l’operazione non partirà. Il femtolaser è assolutamente a prova di errore. In questo modo possiamo programmare in anticipo ed esattamente dove andrà inserito il cristallino, dove andremo a fare le incisioni e quindi ottenere una precisione del risultato che manualmente non sarebbe possibile da ripetere su larga scala. La mano del chirurgo, seppure bravo, non può infatti la stessa precisione del laser pre-impostato che è nanometrica (quindi, più precisa ancora che una micrometrica).
La fase diagnostica per quanto riguarda l’opacizzazione del cristallino può essere fatta giorni precedenti all’intervento, quando si vuole. Le due fasi operatorie, il laser e l’iniezione manuale del nuovo cristallino, vengono fatte quasi contemporaneamente. L’intervento con il laser dura pochissimo, circa un minuto. Poi poco dopo, in altri quattro o cinque minuti il chirurgo termina manualmente l’intervento, sostituendo il cristallino opaco con quello artificiale.
Decorso post operatorio Opacizzazione del cristallino cataratta
Subito dopo l’operazione il paziente si alza e può andare a casa tranquillamente, perché il femtolaser ha effettuato un’incisione in maniera particolare che chiude già l’occhio di per sé (solo il laser è in grado di farlo). Il bisturi anche riuscirebbe a farlo, ma sicuramente non riuscirebbe ad avere quella perfezione che ti garantisce la tenuta dell’occhio e che permette di andare già a casa con l’occhio aperto. Ricordiamoci, importante, che essendo un intervento intraoculare, viene effettuato sempre un occhio alla volta nel caso le cataratte colpissero entrambe gli occhi. Viene lasciata almeno una settimana di distanza prima della seconda operazione.
Dopo intervento cataratta lacrimazione
Lacrimazione post intervento cataratta. Il problema della lacrimazione dopo questo intervento è un discorso che può succedere. Il nostro occhio è protetto dall’ambiente esterno da un velo che sia chiama film lacrimale. Quest’ultimo purtroppo peggiora con gli anni, diventando quindi meno protettivo, facendo tendere l’occhio a irritarsi più facilmente. Quando un occhio si irrita, anche poco, la prima cosa che fa è difendersi, piangendo, lacrimando. Qualcuno può dire che non piangeva prima dell’intervento di sostituzione del cristallino. Vero, ma sicuramente avevo un velo di protezione del film lacrimale che era già al limite del compenso. Dopo l’intervento di cataratta dobbiamo dare dei colliri antibiotici ed antinfiammatori, che sono obbligatori per guarire, ma il rovescio della medaglia è che questi colliri, rovinano un po’ questo film lacrimale.
Quindi dobbiamo andare a ripristinare questo velo protettivo. Molto spesso si ripristina da solo, aiutandolo con delle lacrime artificiali. Se proprio non si riesce, si può fare qualcosa di più. Esiste una terapia recente che è in Italia da pochi anni che si chiama luce pulsata. Andiamo a stimolare con dei flash luminosi sul margine delle palpebre, dove ci sono le ghiandole che producono una componente della lacrima e stimoliamo queste ghiandole a produrre un miglior secreto lacrimale. Quindi otteniamo un miglioramento della lacrima e molto spesso poniamo fine a questa lacrimazione post intervento fastidiosa. Teniamo sempre presente che i problemi di lacrimazione, a prescindere dall’intervento di sostituzione del cristallino opaco, dopo i 50 anni circa, colpiscono almeno l’80% della popolazione. Di queste persone solo un 20% se ne rende conto, gli altri pensano ad un problema di secchezza momentaneo. In realtà è un problema di lacrima.
Cataratta nei bambini
L’opacizzazione del cristallino può colpire anche i bambini. Stiamo parlando della cataratta congenita.
Il laser a femtosecondi è indicatissimo appunto in queste cataratte pediatriche perché semplifica il lavoro del chirurgo nell’andare ad operare un occhio più “delicato” come quello dei bambini.
Importante in questo caso la diagnosi precoce delle cataratte nei bambini e di molta attenzione nell’operazione chirurgica. Questo perché sostituire il cristallino ad un bambino di pochi mesi o di pochi anni è un percorso lungo che lo seguirà per tutta la vita.