Parliamo di degenerazione maculare senile. In quella che è la sua forma più comune che è la forma atrofica. Forma atrofica che è conosciuta anche come maculopatia secca.
La degenerazione maculare è una malattia che colpisce la parte centrale del fondo dell’occhio. Ossia la retina. La parte centrale della retina invece si chiama macula. Ed è qui che vengono messe a fuoco le immagini nella maniera più distinta.
La macula la possiamo vedere con un esame che si chiama OCT. Essa è composta da vari strati. Uno degli strati più importanti è quello più scuro che vediamo tramite OCT. Si tratta dell’epitelio pigmentato. Cioè lo strato delle cellule che nutrono i fotorecettori. In altre parole sono quelle cellule che trasformano in immagine l’impulso nervoso che viene poi trasmesso al nervo ottico e quindi al cervello. Tutto ciò è quello che ci permette di vedere.
Nell’invecchiamento di queste cellule c’è una riduzione della loro efficienza. Quindi anche una riduzione del “nutrimento” che queste cellule possono dare ai fotorecettori. In questo caso i fotorecettori vanno in sofferenza, si atrofizzano. Proprio da qui comincia il circolo vizioso della maculopatia secca.
Maculopatia secca cure
Fino ad oggi la terapia della maculopatia secca è consistita solo in integratori. Quindi una supplementazione dietetica che cerca di far nutrire al meglio le nostre cellule.
Da poco tempo, però, è arrivata una nuova terapia che si chiama fotobiomodulazione maculare. Dopo qualche anno di sperimentazione e numerosi lavori scientifici che ne comprovano l’efficacia e la sicurezza. Questa tecnica si avvale di un raggio di luce, di una particolare lunghezza d’onda, che va a stimolare queste cellule. In modo da migliorarne l’efficienza e renderle, diciamo, un po’ più giovani. Si tratta di una luce a led particolare.
Con due differenti lunghezze d’onda, che vanno a lavorare proprio all’interno della cellula. Stimolandone il mitocondrio, cioè la centrale energetica di tutte le nostre cellule. Stimolando il mitocondrio, generano una reazione chimica che migliora il nutrimento della cellula direttamente dalla cellula stessa. Senza dover aspettare un miglior apporto nutritivo e dietetico che passa attraverso l’assorbimento digestivo. Ciò comporta che il risultato è indubbiamente più veloce e soprattutto più evidente in termini della qualità visiva. Ma anche del contrasto visivo e della acuità della vista.
Il trattamento è assolutamente indolore, innocuo. Si tratta solo di una luce che non ha nessun effetto coagulativo. Non è una luce laser. Parliamo di un led che va solo a stimolare l’efficienza delle cellule.
Maculopatia secca terapia
La fotobiostimolazione maculare per la maculopatia secca viene effettuato con questo apparecchio che contiene due led. Questi led hanno delle particolari lunghezze d’onda che, come detto, vanno a stimolare l’epitelio pigmentato. Solitamente l’efficacia consiste in 9 sedute di 5 minuti, che vanno effettuate distanziate nel corso dei giorni. Il tutto nell’arco di 30/45 giorni. L’ottenimento del risultato si vede dopo circa uno o due mesi. Il tempo necessario per far sviluppare e migliorare il metabolismo delle cellule interessate. Le statistiche e i lavori già effettuati dicono che il miglioramento visivo avviene intorno al 70% dei casi. In maniera più o meno evidente.
Maculopatia secca integratori
Sicuramente un passo avanti enorme rispetto alla terapia fino ad ora utilizzata.
Stiamo parlando dei classici integratori dietetici. In questo caso il miglioramento visivo è quasi nullo. I risultati degli integratori sono nell’ordine semmai di un mantenimento dello status quo. Mentre in alcuni casi non si registra neanche quello.
In conclusione questo nuovo approccio è sicuramente un modo rivoluzionario per cercare di fare il possibile per prevenire la maculopatia secca. Quindi prevenire i peggioramenti visivi e migliorare le macule che sono già affette da degenerazione maculare.