Congiuntivite virale

congiuntivite virale

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La congiuntivite virale è una condizione infiammatoria che colpisce una parte dell’occhio che prende il nome di congiuntiva. Questa può essere scatenata da diverse tipologie di virus, tra questi l’adenovirus è sicuramente il più comune.

Le cause di una congiuntivite possono essere diverse: virale, batterica o allergica. È importante che la diagnosi sia precisa e che scopra in maniera accurata la causa alla base del problema. Questo perché, se trascurata, la congiuntivite virale può portare a complicanze anche gravi.

La diagnosi e i trattamenti sono molto semplici e i sintomi possono essere trattati velocemente. Nonostante ciò, trattandosi di una condizione virale, la contagiosità può continuare ad esserci anche dopo la scomparsa delle manifestazioni sintomatologiche.

Come si riconosce la congiuntivite virale?

La congiuntivite è una infiammazione che colpisce la membrana congiuntiva, una membrana sottile e semitrasparente, che riveste la palpebra e il bulbo oculare, in particolare la sclera. La parte che ricopre la sclera prende il nome di congiuntiva bulbare, mentre quella che ricopre la superficie posteriore delle palpebre si chiama congiuntiva palpebrale.

La congiuntivite si manifesta con un rossore dell’occhio, questo perché quando i vasi sanguigni della congiuntiva sono gonfi o irritati risultano più visibili, ciò porta il bianco dell’occhio a diventare di un colore rosa o rossastro.

L’occhio appare eritematoso ed è spesso accompagnato da lacrimazione o secrezioni di un materiale di consistenza mucosa. La problematica solitamente non incide sulla vista, nonostante l’occhio sia irritato. Questa problematica può colpire chiunque e in qualunque momento, soprattuto se di origine virale.

 In circa il 75% dei casi la congiuntivite ha un’origine virale. In questo caso si tratta di una condizione contagiosa, in cui una diagnosi e un trattamento precoce sono fondamentali per evitare la diffusione. Ma non è sempre così. Pensiamo alla congiuntivite allergica o a quella batterica. Quando è di origine virale, il principale virus che la causa è l’adenovirus.

Congiuntivite virale o batterica come distinguerla

Come detto, la congiuntivite può avere principalmente origine virale, batterica o allergica. Distinguere tra congiuntivite virale e batterica non è così semplice.

La congiuntivite virale e quella batterica possono manifestarsi insieme a raffreddori o altri sintomi di infezione respiratoria. Se indossi delle lenti a contatto e non le pulisci correttamente, è molto probabile che la tua congiuntivite sia di origine batterica.

Entrambi i tipi sono contagiosi, si diffondono sia tramite contatto indiretto che diretto ed entrambi gli occhi possono esserne colpiti.

In linea di massima possiamo dire che:

  • Le forme batteriche, rispetto a quelle virali, hanno tra i sintomi gli occhi che risultano appiccicati alla mattina, con una secrezione bianca o giallastra che a volte impedisce l’apertura delle palpebre stesse. In genere un collirio antibiotico migliora in fretta la situazione.
  • Le forme virali sono sicuramente più contagiose. Presentano maggiore lacrimazione e di solito si accompagnano a mal di gola o febbre. Oltre alla terapia per la congiuntivite, quando virale, va trattato il virus alla base.

Congiuntivite allergica o da irritazione

La congiuntivite allergica colpisce solitamente tutti e due gli occhi e si verifica in risposta ad una sostanza che ha provocato l’allergia. In risposta ai cosiddetti allergeni, il corpo produce un anticorpo che attiva a sua volta delle cellule speciali che fanno parte del rivestimento gelatinoso degli occhi e delle vie respiratorie.

Ciò permette al corpo di rilasciare le istamine e altre sostanze infiammatorie. Queste sostanze producono sintomi allergici. In questo caso, la congiuntivite è solitamente accompagnata da prurito, infiammazione e secrezione nasale. Questa tipologia di congiuntivite non è contagiosa.

In realtà la congiuntivite può essere causata anche da irritazione, ad esempio da sostanze chimiche o da oggetti estranei negli occhi. A volte, la pulizia e il risciacquo dell’occhio possono provocare irritazione o arrossamento dello stesso. Con conseguente lacrimazione e secrezioni mucose. Non si tratta di una condizione contagiosa.

Di solito in questi casi la sintomatologia rientra da sola entro un giorno, se ciò non succede è necessario contattare il proprio medico o oculista. In particolare, se si è entrati in contatto con sostanze chimiche che possono provocare danni anche permanenti o se persiste la sensazione di corpo estraneo nell’occhio, che può stare ad indicare una lacerazione interna.

Cause o fattori di rischio

Come abbiamo visto, le principali cause della congiuntivite, in generale, possono essere:

  • Virus
  • Batteri
  • Allergie
  • Sostanze chimiche o oggetti estranei negli occhi
  • Dotto lacrimale ostruito, nei neonati

Quindi i maggiori fattori di rischio sono, ad esempio:

  • Contatto con qualcuno infetto (congiuntivite virale)
  • Esposizione allergica (congiuntivite allergica)
  • Utilizzo di lenti a contatto non correttamente disinfettate (congiuntivite batterica)

Per quanto riguarda la congiuntivite virale, come abbiamo detto, la causa più comune alla base della sua manifestazione è l’adenovirus. Questo fa parte della famiglia Adenoviriadae, virus a DNA a doppio filamento, senza involucro.

Solitamente causa infezioni del tratto respiratorio superiore, oculari e manifestazioni di diarrea soprattutto nei bambini. Questi ultimi sono inoltre più a rischio di contrarre il virus e la congiuntivite virale in generale, mentre gli adulti sono più predisposti a contrarre infezioni batteriche.

Molto spesso, la congiuntivite virale può essere contratta per contatto diretto, per via aerea o in luoghi pubblici come le piscine.

Altri virus che possono causare la congiuntivite virale sono:

  • Rosolia
  • Rubeola (morbillo)
  • Herpes Virus, che include il virus dell’herpes simplex, della varicella-zoster o di Epstein-Barr (che causa anche mononucleosi)
  • Picornavirus, ad esempio l’enterovirus 70

Congiuntivite virale sintomi

I principali sintomi della congiuntivite virale dell’occhio sono:

  • Rossore o prurito
  • Gonfiore della palpebra o della congiuntiva
  • Sensazione granulosa
  • Secrezioni mucose

Questi sintomi possono riguardare uno o entrambi gli occhi, contemporaneamente o meno. Solitamente, la congiuntivite parte da un occhio e poi si diffonde rapidamente all’altro. La congiuntivite rimane virale per dieci o quattordici giorni, anche se i sintomi tendono a scomparire prima.

Ci sono delle condizioni in cui è però necessario contattare il medico. Ad esempio, in caso di dolore acuto, di sensazione di corpo estraneo molto fastidiosa, Fotofobia, ovvero sensibilità alla luce o difficoltà nella vista (visione offuscata o diplopia)

Per coloro che indossano le lenti a contatto, è necessario smettere l’applicazione non appena si manifesta la comparsa dei sintomi.

Tipologie di congiuntivite virale da Covid-19

Negli ultimi anni, alle condizioni che causano congiuntivite virale si è aggiunto anche il virus Covid-19, colpevole della pandemia che ha comportato moltissimi decessi, misure di restrizione e quarantene.

Secondo alcuni studiosi, il ceppo più recente del coronavirus Covid-19 ha tra i suoi sintomi anche la congiuntivite, oltre a febbre, tosse e difficoltà respiratorie.

Il virus del Covid-19 sistemico si contrae tramite inalazione diretta o aerea. Per ridurre il rischio di trasmissione e di conseguenza anche di congiuntivite virale, bisogna continuare a prestare attenzione alle misure e strategie che sono state introdotte negli ultimi anni: distanziamento sociale, uso di mascherine o sterilizzazione degli ambienti.

Congiuntivite virale contagio

Congiuntivite virale quanto dura? La congiuntivite dura da una settimana a tre settimane, in base alla gravità dell’infezione. Malgrado la sintomatologia possa scomparire o ridursi drasticamente nel giro di qualche giorno, la congiuntivite virale può rimanere contagiosa anche per due settimane.

Il contagio è molto semplice. La congiuntivite virale può essere trasmesse tramite contatto diretto, tramite le mani (se non lavate adeguatamente), in quanto il contatto con lacrime o secrezioni oculari vengono trasmessi, ma anche in maniera indiretta tramite gli oggetti, ad esempio utilizzando gli stessi cuscini per dormire o asciugamani per lavarsi. Ecco perché è importante recarsi da uno specialista e considerare la facilità di contagio, prendendo in considerazione un periodo di isolamento. O che implichi comunque molta accortezza.

Alle persone infette è inoltre suggerito di farsi agenti di prevenzione: lavarsi spesso le mani, utilizzando asciugamani diversi o evitando il contatto diretto con gli altri.

Solitamente, una congiuntivite acuta virale è autolimitante e non richiede trattamento, ma nei casi di congiuntivite grave, che possono portare anche a problematiche importanti, può essere prescritta una terapia. Come nei casi di congiuntivite virale causata dal virus herpes simplex.

Un’altra correlazione positiva è quella a livello alimentare, tra vitamina B2 e congiuntivite. Pare infatti che l’assunzione di questa sostanza nutritiva riduca la probabilità di contrarre la congiuntivite, che sia batterica o virale.

La relazione tra alimentazione e problematiche o malattie oculari è spesso sottovalutata ma è in realtà molto forte, come abbiamo visto in questo articolo di approfondimento.

Diagnosi

La diagnosi della congiuntivite è basata principalmente sull’osservazione della manifestazione sintomatologica, sull’anamnesi del paziente e, in alcuni casi, sui segni di laboratorio. È importante identificare la causa specifica, in modo da garantire un trattamento appropriato ed evitare complicazioni.

Chi presenta congiuntivite virale, di solito ha sperimentato recenti infezioni del tratto respiratorio superiore o è stato a contatto con un soggetto infetto. Ecco perché la storia clinica del paziente è importante. Il medico solitamente si troverà di fronte alla sintomatologia tipica e potrà osservare che l’acuità visiva è rimasta tendenzialmente invarata. Può esserci però sensibilità alla luce a causa di infiltrati subepiteliali nella cornea.

A volte si osserva anche una membrana nella congiuntiva tarsale, data dai fogli di essudati ricchi di fibrina, privi di vasi (sanguigni o linfatici), che può essere trattata tramite intervento specifico. Nella maggior parte dei casi può esserci presenza di piccoli noduli, follicoli che sono visibili sulla congiuntiva palpebrale.

Per identificare la presenza di linfonodi reattivi, l’oculista potrà effettuare la palpazione dei cosiddetti linfonodi preauricolari (più che altro per una differenzazione tra congiuntivite batterica o virale). Questo sintomo, insieme a febbre, malessere o affaticamento aiutano a fare una diagnosi differenziale con altri tipi di congiuntivite.

Sintomi come la fotofobia sono associati a patologie oculari anche gravi, come la cataratta, la sclerite o l’uveite. Ecco perché eseguire una diagnosi dettagliata e differenziale si rivela di estrema importanza.

Test di laboratorio per la congiuntivite virale

A meno che i sintomi non si risolvano entro le quattro settimane, i test di laboratorio non sono solitamente richiesti. Questi test possono essere però richiesti, ad esempio, se:

  • Si sospetta clamidia, in particolare in paziente pediatrico, o di co-infezione da gonorrea
  • Il paziente è immunocompromesso
  • È presente una quantità di perdite eccessiva

In questi e altri casi, possono essere utilizzati test come:

  • NAAT. Amplificazione dell’acido nucleico
  • Altri test immunodiagnostici, solitamente rapidi e ambulatoriali

L’oculista o l’operatore di laboratorio può richiedere ed effettuare test per identificare la presenza di adenovirus. Ciò avviene solitamente tramite coltura cellulare: quando il virus è isolato, la diagnosi è definitiva. Il cardine dei test per la congiuntivite virale è il rilevamento di DNA virale, tramite reazione a catena della polimerasi. Ma si stanno creando sempre più test, come l’AdenoPlus, per l’adenovirus.

Prevenzione

Abbiamo delle misure di prevenzione di contagio congiuntivite virale. Per quanto riguarda il medico è necessario utilizzare disinfettanti per le mani, lavare le mani in maniera adeguata e disinfettare accuratamente le attrezzature dopo la visita al paziente.

Anche il paziente deve seguire delle regole di prevenzione prima della visita e in generale durante il periodo di contagio. Queste misure implicano l’uso di disinfettanti e il lavare le mani dopo aver toccato gli occhi, non toccare l’altro occhio (quando solo uno è infetto), evitare luoghi come le piscine.

Per coloro che usano truccarsi, il consiglio è quello di gettare i cosmetici per gli occhi utilizzati fino a quel momento e, soprattutto, non condividerli con altri. È anche consigliato l’utilizzo degli occhiali da sole, che schermano da polveri, che possono irritare maggiormente gli occhi, e dalla luce solare.

Come anticipato, l’isolamento temporaneo o la riduzione dei contatti con gli altri nelle prime due settimane sarebbe la soluzione migliore.

Complicazioni della congiuntivite virale

Parliamo ora di eventuali complicazioni della congiuntivite virale contagiosa. Quando questa non si risolve da sola può cronicizzarsi anche se, come detto, ciò avviene in casi rari.

La principale complicazione che può verificarsi in seguito ad una congiuntivite virale è un’infiammazione della cornea. Questa può influire sulla vista. Una diagnosi accurata e precoce, accompagnata da trattamenti accurati, sono quindi molto importanti. Le principali complicazioni di questa condizione sono:

  • Cheratite puntata
  • Superinfezione batterica
  • Cicatrizzazione congiuntivale
  • Ulcerazione della cornea
  • Infezione cronica

Congiuntivite virale cura

Le forme di trattamento delle congiuntiviti virali hanno lo scopo di alleviare o eliminare i sintomi, non l’infezione virale. Per il virus in sé vanno adottate delle terapie specifiche.

Ridurre i sintomi significa però anche ridurre la possibilità di contagiare gli altri. Nonostante ciò la risoluzione totale della problematica virale può richiedere fino a tre settimane.

I trattamenti principali prevedono:

  • Lacrime artificiali che lubrifichino gli occhi, da quattro a dieci volte al giorno.
  • Impacchi freddi con salviette bagnate (a volte con la camomilla, sostanza lenitiva, che fa parte della congiuntivite virale rimedi naturali), possono ridurre bruciore e dolore.
  • Steroidi topici. Possono alleviare i sintomi, ma al contempo aumentare le tempistiche del virus. Questi sono consigliati solo nei casi in cui c’è diminuzione della vista o in situazioni particolarmente gravi.
  • Iodio-povidone. Un disinfettante non specifico e di recente introduzione, che pare funzionare per la congiuntivite virale da adenovirus. Si tratta di una sostanza in grado di uccidere organismi extracellulari, ma non ha effetto a livello intracellulare.
  • Colliri antivirali

Possono essere prescritti anche antibiotici o antifungini, se si tratta di congiuntivite batterica.

Un’informazione importante da tenere a mente è che gli occhi non devono essere bendati, in modo da potersi liberare dalle secrezioni.

Questo era l’approfondimento sulla congiuntivite viralePrenota una visita o contatta il Dottor. Ligabue Edoardo, per saperne di più o per un consulto oculistico di routine.

Lo studio oculistico del Dott. Ligabue si trova a Milano, in via Boccaccio.

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Il Dott. Edoardo Ligabue, esercita la professione medica a Milano dal 1983. I suoi interessi principali sono sempre stati la chirurgia della cataratta, del glaucoma, della retina e la chirurgia refrattiva

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Edoardo Ligabue
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