
Cataratta
La cataratta è l’opacità del cristallino.
Il cristallino è quella minuscola lente posta all’interno dell’occhio.
Questa lente ha la funzione di mettere a fuoco le immagini che verranno trasmesse al cervello tramite la retina ed il nervo ottico.
Altre Patologie dell’occhio
L’intervento di cataratta è uno di quelli che ha beneficiato maggiormente della evoluzione tecnologica riguardante la chirurgia oftalmica.
Proprio per questo è diventato uno dei più indicati ad essere eseguito in regime ambulatoriale. In questo modo i pazienti usufruiscono dei grandi vantaggi di questa procedura. L’intervento di cataratta è l’intervento più eseguito in chirurgia.
Attualmente in Italia si effettuano circa 700.000 interventi all’anno.
La cataratta: che cos'è?
L’unica soluzione a questa patologia è l’asportazione del cristallino opacato e la sua sostituzione con una piccola lente intraoculare. La cataratta, opacità parziale o totale del cristallino, è un fenomeno che interessa prevalentemente la terza età.
Le probabilità di esserne colpiti aumentano quindi con il passare degli anni ed il fenomeno è frequente soprattutto oltre i sessant’anni.
Essa comunque non è una patologia esclusiva dell’anziano. Infatti esistono delle cataratte congenite, cioè presenti alla nascita, conseguenti per lo più a malattie sostenute dalla madre durante la gravidanza (rosolia, ecc.).
Inoltre esistono cataratte di varia origine come quelle da esposizione prolungata a fonti di calore intense ed a raggi X, oppure quelle conseguenti a forti scariche elettriche, a traumi locali o generali.
Abbiamo poi la cataratta secondaria dovuta a forme patologiche dell’occhio (glaucoma, uveite) o dell’organismo (del diabetico, del nefropatico, ecc.); frequenti sono inoltre nei miopi elevati; da ricordare sono anche le cataratte da assunzione eccessiva di farmaci per periodi prolungati (ad esempio da cortisone).
Comunque negli ultimi anni, l’età di insorgenza della patologia è fortemente diminuita, rendendo frequenti gli interventi anche su pazienti di 40 o 50 anni.
Cataratta sintomi
L’opacamento del cristallino può inizialmente interessare una piccola zona e allora interferisce poco con la visione.
Altre volte interessa tutto il cristallino riducendo la vista in maniera completa. Talvolta impiega qualche mese a manifestarsi, ma il più delle volte il processo richiede anni. La cataratta può causare comunque disturbi già ai primi sintomi, ma potrebbe anche passare inosservata per mesi e mesi senza provocare alcun fastidio.
Il sintomo più comune è l’abbassamento progressivo e graduale della vista.
Infatti il paziente si accorge che la visione si oscura e si annebbia, incontra difficoltà:
- nella lettura
- a vedere la televisione
- nel distinguere oggetti posti a modesta distanza
- a guidare, specialmente di notte
Un altro comune disturbo che il paziente avverte spesso è un cambiamento nella qualità della visione, cioè mentre prima vedeva bene in lontananza e metteva gli occhiali solo per leggere ora la situazione si inverte progressivamente, infatti riesce a leggere sempre meglio senza occhiali, diminuendo però la visione in lontananza non riuscendo a trovare mai un occhiale che lo soddisfi.
Questi sono i principali sintomi della cataratta, i quali non vanno sottovalutati. In presenza di questa sintomatologia è consigliato effettuare una visita oculista completa con il vostro medico di fiducia, per valutare il problema con una diagnosi puntuale e corretta e per trovare la soluzione ideale in caso il nostro occhio soffra di questa patologia.
Intervento di cataratta: quando la chirurgia
La decisione di eseguire l’intervento di cataratta, deve essere concordata tra paziente ed oculista. Essa si prende soprattutto in base alla capacità visiva dell’occhio e alle esigenze di visione quotidiana che ha il paziente. In pratica quest’ultimo deve valutare quanto la cataratta interferisca con la vita di tutti i giorni e quanto interferisca nelle attività quotidiane.
Per alcune persone anche un leggero abbassamento di vista è inaccettabile: esse vogliono vedere nitidamente per leggere, guidare, lavorare; questi pazienti hanno quindi necessità di operarsi precocemente.
Altri preferiscono sottoporsi all’intervento chirurgico il più tardi possibile, perché temono l’operazione e perché la cataratta non interferisce grandemente con il loro modo di vita.
Quindi, a parte casi particolari in cui l’intervento chirurgico è indispensabile, perché altrimenti può causare danni all’occhio, il paziente può decidere secondo le proprie necessità se e quando fare l’intervento.
Certamente deve considerare che una vista migliore permette una vita migliore.
La chirurgia ambulatoriale deve seguire una procedura che garantisca la minima invasività, i minori effetti collaterali ed un decorso post operatorio il più favorevole possibile.
Cataratta operazione: tutti i dettagli
L’operazione di cataratta, nel corso del tempo, è diventata un intervento chirurgico di routine e gli strumenti a nostra disposizione sono assolutamente migliorati grazie alle più moderne tecnologie mediche.
Abbiamo a disposizione strumenti importanti per la riuscita ottimale dell’operazione. L’abilità del chirurgo è sempre necessaria, ma come vedremo, gran parte del lavoro, viene svolta in fase di preparazione dell’intervento dall’analisi dell’occhio da parte delle macchine e dalla precisione ultra elevata del laser.
Vediamo i passaggi che seguono per prepararsi all’operazione di cataratta.
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Anestesia prima dell’operazione
Il passaggio dall’anestesia locale per infiltrazione (parabulbare) all’anestesia topica solo con gocce di collirio, ha drasticamente migliorato il confort del paziente nel decorso post operatorio, eliminando tutti i fastidi legati alla anestesia locale, e facendo venir meno la necessità di bendare l’occhio operato. Consentendo così un recupero visivo rapidissimo e riducendo quindi al minimo la necessità di assistenza post operatoria.
L’esperienza ci ha insegnato la grande importanza della corretta valutazione di quale potrà essere la collaborazione del paziente durante l’intervento, sarà questo il parametro fondamentale nella decisione del tipo di anestesia, più importante del tipo di cataratta che ci troviamo di fronte o di qualunque altra considerazione.
La facoemulsificazione ultrasonica con micro incisione in cornea chiara ad approccio laterale è diventata ormai la tecnica standard nella cataratta ambulatoriale.
La micro incisione coassiale consente di effettuare l’intervento attraverso una incisione larga 1.5-1.8-2.2 mm con forma a tunnel auto-chiudente e con un miglioramento nel controllo dell’astigmatismo.
Il cristallino naturale è contenuto dentro un involucro chiamato “capsula o sacco capsulare”, questo viene aperto manualmente superiormente con una pinza creando una “capsuloressi / capsulotomia”, cioè una apertura circolare centrale attraverso la quale viene asportato il cristallino naturale.
Qual è la tecnica chirurgica?
La facoemulsificazione consiste nella frammentazione ed aspirazione della parte centrale del cristallino (nucleo).
Vengono utilizzati gli ultrasuoni per emulsificare il nucleo, l’ultima generazione di apparecchi permette l’applicazione di ultrasuoni micro-pulsati con riduzione dei tempi di faco.
L’ultima fase consiste nella pulizia del sacco capsulare con un manipolo irrigatore-aspiratore e a questo punto viene inserito il cristallino artificiale.
Cataratta intervento laser: Il laser a femtosecondi nell’intervento di cataratta
La chirurgia oculistica sta vivendo una rivoluzione tecnologica con l’arrivo nelle sale operatorie del laser a femtosecondi. L’ultima vera novità chirurgica risaliva agli anni 80’ con la facoemulsificazione per la cataratta ed il laser ad eccimeri per la correzione dei difetti visivi.
Finalmente da qualche anno si può effettuare l’intervento di cataratta senza l’utilizzo di bisturi, infatti negli USA la “bladeless cataract surgery” è una realtà, ed i centri oftalmici più avanzati offrono ai loro pazienti questa possibilità.
Il laser a femtosecondi o Femtolaser è il bisturi più preciso al mondo, ha una risoluzione nanometrica, può operare direttamente all’interno dell’occhio senza dover “aprire” il bulbo oculare, può essere programmato al computer in modo da effettuare in pochi secondi interventi impossibili manualmente.
Negli ultimi 20 anni la chirurgia della cataratta ha raggiunto una grande standardizzazione e degli ottimi risultati grazie all’anestesia topica (solo gocce di collirio), alla microincisione (circa 1,8-2,2 mm) ed alle lenti intraoculari Premium dette anche IOL.
Come funziona il Femtolaser
Il femtolaser aggiunge una sicurezza ed una delicatezza irraggiungibili con l’intervento classico.
Infatti le fasi principali dell’intervento vengono programmate dal chirurgo al computer ed effettuate dal laser in pochi secondi, senza l’utilizzo di bisturi metallici, pinze chirurgiche e, spesso, anche senza sonde di facoemulsificatori ad ultrasuoni.
Il laser può costruire l’incisione corneale seguendo una forma intrastromale nella cornea, garantendo così un posizionamento, dimensionamento ed una tenuta perfetta. Può effettuare la “capsulotomia”, cioè l’apertura della capsula contenente il cristallino catarattoso, mediante un’apertura circolare perfettamente centrata e dimensionata per il cristallino artificiale che verrà inserito. In tal modo si possono sfruttare al massimo le proprietà ottiche superiori delle nuove lenti intraoculari Premium o IOL.
Gli studi clinici dimostrano che la precisione nella dimensione della capsulotomia arriva al 100%, contro appena il 10% della pinza manuale. Infine il laser frammenta ed emulsifica il cristallino naturale in modo sicuro e senza traumi, affinché possa essere aspirato con una microsonda. L’energia che viene dissipata all’interno dell’occhio per la facoemulsificazione si riduce del 90% rispetto agli ultrasuoni di ultima generazione, in caso di densità idonea si utilizza una sonda aspirante del tutto priva di ultrasuoni, riducendo molto l’infiammazione post operatoria e le possibili conseguenze sulle strutture oculari adiacenti al cristallino. Il laser consente quindi di operare con maggior sicurezza tutti i tipi di cataratta, da quelle di routine a quelle complicate perché associate, per esempio, a miopia, glaucoma, cornea guttata, pseudoesfoliatio e maculopatia.
A riprova della validità e sicurezza del laser basti dire che ha ottenuto l’approvazione del severissimo FDA statunitense l’ente che verifica e certifica tutte le procedure e i materiali in medicina e chirurgia, oltre che della CE europea.
Intervento cataratta costo.
L’unico vero problema è il costo molto elevato dell’apparecchio, della procedura chirurgica e la necessità di chirurghi e tecnici esperti nelle tecnologie laser. In Italia al momento è disponibile solo in pochi centri privati super specializzati.
D’altra parte l’esborso da parte del paziente per una cataratta è esiguo se lo si raffronta con gli interventi di altre specialità chirurgiche e l’importanza della nostra vista, ovviamente, non ha prezzo.
Infine bisogna sempre ricordare che l’utilizzo del laser a femtosecondi riduce sicuramente i rischi, ma non può eliminarli completamente perché la medicina e la chirurgia seguono comunque regole statistiche e non matematiche.
Quindi bisogna sempre effettuare l’intervento solo quando vi sia la corretta indicazione chirurgica in modo che nella valutazione rischi-benefici questi ultimi siano di gran lunga superiori garantendo al paziente la giusta soddisfazione per i risultati ottenuti dopo l’intervento.
Cataratta complicazioni: quali sono?
Il decorso post operatorio prevede una terapia con collirio antibiotico-cortisonico, un FANS ed una lacrima artificiale. Il collirio andrà instillato per 15-20 giorni circa. Il recupero visivo diventerà evidente sin dal giorno successivo l’intervento. Non vi sono particolari restrizioni comportamentali a parte l’ovvia avvertenza di non strofinare l’occhio operato con le mani.
Qualunque atto chirurgico può generare degli effetti collaterali più o meno frequenti. Vediamo quindi quali possono essere le potenziali complicazioni dell’intervento di cataratta:
- Imprecisione calcolo del cristallino artificiale (è una formula di calcolo approssimato con margini di errore anche elevati) con necessità di utilizzo di occhiali correttivi.
- Visione di riflessi luminosi particolari in certe condizioni di luce (dovuti alla alta riflettività luminosa della lente artificiale).
- Visione di macchioline, corpuscoli, aloni, miodesopsie, ombre o appannamenti transitori, dovuti al distacco posteriore del vitreo oppure alle impurità galleggianti nel gel vitreale posto all’interno dell’occhio (prima erano nascosti dall’opacità della cataratta).
- Bruciore, lacrimazione, sensazione di fastidio all’occhio, sensazione di corpuscoli nell’occhio sono sintomi prevalentemente dovuti alla scarsa protezione del film lacrimale. Il film lacrimale se si trova già al limite dello scompenso prima dell’intervento, può peggiorare a causa dei colliri antibiotici e cortisonici necessari nella terapia post operatoria.
- Sensazione di corpo estraneo, può essere presente nei primi mesi dopo l’intervento. In genere dipende dalla posizione e dal tipo di incisione effettuata, è dovuta alla desensibilizzazione dell’area incisa, possono essere necessari parecchi mesi prima che la innervazione sensitiva torni normale.
- Discomfort visivo causato dalla forte differenza di visione tra l’occhio operato e l’altro con cataratta ancora da operare.
- Arrossamenti oculari saltuari.
- Necessità di utilizzare occhiali da lettura se il paziente era diventato miope a causa della cataratta.
Complicanze rare
- Endoftalmite: è una grave infezione endoculare con possibile compromissione visiva.
- Uveite: è una infiammazione interna dell’occhio dovuta ad una particolare reattività individuale.
- Distacco di retina: dovuto ad una preesistente particolare debolezza della retina, non evidenziabile prima dell’intervento a causa della difficile esplorazione del fondo oculare per l’opacità del cristallino.
- Degenerazione maculare: spesso è già presente ma , a volte, non diagnosticabile con certezza a causa della cataratta. La degenerazione maculare seguirà comunque il suo decorso naturalmente ingravescente indipendentemente dall’intervento di cataratta.
- Edema Maculare Cistoide: è una raccolta di liquido negli strati interni della macula, si manifesta in genere dopo 7-15 gg. dall’intervento, ha un decorso benigno ed auto guarente, tende infatti a risolversi spontaneamente o con la corretta terapia dopo 30-60 gg.
- Glaucoma: un aumento della pressione endoculare non presente prima dell’intervento
L’unione della facoemulsificazione in anestesia topica e della chirurgia ambulatoriale si è dimostrata, nella nostra esperienza, la via giusta per una adeguata e moderna soluzione del problema cataratta.
Questo consente al paziente di avvicinarsi all’intervento con serenità, senza i timori di un tempo e con la certezza di ottenere un trattamento allo stato dell’arte.
L’intervento mediante laser a Femtosecondi (femtolaser) e l’impianto dei cristallini Premium (IOL) di ultima generazione darà al paziente la massima qualità visiva possibile.
Questi interventi riducono la necessità di occhiali e restituiscono al paziente una visione ormai dimenticata da tempo.
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